Comune di TORELLA DEI LOMBARDI (AV)

 

 

             

 

 

Popolazione, Superficie, Altitudine slm

Abitanti 2265

Superficie 26.29 Kmq

Altitudine : 666 m/slm

 

Municipio

Piazza Castello  83057

Telefono: 0827/44060

Fax: 0827/49209

 

Pro Loco

Via Airola 23  83057

Telefono: 0827/44150

Sito internet: www.prolocotorella.it

E-mail: prolococandriano@fastwebmail.it

Presidente: Famiglietti Michelangelo

 

Distanza dal Capoluogo e percorso stradale

Distanza dal capoluogo AVELLINO: Km 43 Come arrivare:

Da Napoli autostrada Napoli-Bari uscita Avellino Est, proseguire per l’Ofantina direzione Lioni e seguire le indicazioni per Torella dei Lombardi

Autostrada SA-RC(A3)uscita Avellino seguire indicazioni per Castelvetere-Castelfranci-Torella.

Superstrada CONTURSI-GROTTAMINARDA uscita Teora-Lioni seguire indicazioni per Lioni –S.Angelo dei L.-Torella.

 

Cenni storici

Si trova nel cuore dell’Irpinia, tra l’Ofanto e il Fredane. Le sue origini risalgono al periodo longobardo mentre il nome, secondo alcuni, risale al medioevo. Il castello venne fatto costruire dal Principe di Salerno, con ampie sale e stemmi. Risale all’anno 850, ha subito sostanziali modifiche a partire  dal XV sec, e nel XVIII sec., fu trasformato dai Caracciolo in una sontuosa dimora gentilizia. Nel castello nacque , Giovanna Caracciolo, figlia di Giuseppe, donna di cultura e poetessa . Dopo i danni recati dal sisma del 1980, sono ancora visibili le due torri cilindriche angolari su base scarpata e parte del giardino pensile. Dopo la ricostruzione, si presenta di nuovo in tutta la sua maestosità  e bellezza. Recentemente è stato inagurato e adibito ad uffici comunali e museo. Tra i beni  archeologici ritroviamo: la Fontana monumentale, il lavatoio pubblico, il portale della chiesa parrocchiale, la lapide di S.Maria del popolo, la colombaia, la Chiesa di S.Maria del popolo, la Chiesa di S. Antonio, la  "Madonna con il Bambino e i coniugi Caracciolo", infine il museo archeologico, e la Torre Normanna di Girifalco. Per quanto riguarda la fontana monumentale, del 1800 è collegata funzionalmente al lavatoio, è un'opera di pietra di pregevole fattura, curata in ogni particolare. Si trova nei pressi del castello e serviva tutto il centro storico. Ne fa parte il bellissimo lavatoio pubblico del 1500, in pietra scalpellata. Della lapide si può dire che l'antica chiesa di S.Maria del Popolo è andata distrutta a causa del sisma del 1980. Già distrutta nel 1732 fu riedificata nel 1763 con il contributo di Ferdinando IV e per interessamento di Domenico Ciminiera, amministratore di quei luoghi. La colombaia, struttura in pietra che serviva da habitat per i colombi, è raggiungibile dalla via Appia 7. La chiesa S.Maria del popolo del XVII sec., presenta un bellissimo portale in pietra con lo stemma del comune, è stata ricostuita dopo il sisma del 1980. La chiesa di S. Antonio del 1721 presenta al suo interno: due stemmi in pietra in bassorilievo, la Madonna con il Bambino di autore ignoto del XVI sec, infine il museo aperto solo i giorni feriali con ingresso gratuito. Il museo contiene una raccolta di reperti storici rinvenuti in varie località, tra cui Girifalco e lo stesso castello "Candriano". La torre normanna del XII sec, unico esemplare esistente in alta Irpinia,  è ubicata nella frazione Pianomarotta, all’interno di un bosco costituito da piante di alto fusto; nel bosco è stata realizzata un’area attrezzata per pic-nic con parco giochi per bambini, meta di escursioni settimanali, inoltre è presente anche una stele pagana di origine pagana, sormontata da un antica croce. 

 

Beni culturali, artistici, storici, ambientali

Il borgo d’origine medievale si sviluppa lungo le pendici del colle su cui sorge il castello. Il castello era costituito da un’unica torre - all’interno della quale si trovava l’abitazione del feudatario - che era il capo della guarnigione militare e anche colui che amministrava il territorio.  La torre era strutturata almeno su tre piani. Il primo era adibito a deposito e a riserva d’alimenti. Al vano d’ingresso del secondo piano si giungeva utilizzando una scala lignea esterna che poteva essere asportata per esigenze difensive. Attorno alla torre ci doveva essere una struttura muraria che fungeva da fortificazione, questa struttura muraria di cui fino a metà del XIX sec si trovavano ancora  i resti; infatti all’interno del CIL - che riporta le iscrizioni rinvenute a Torella dei Lombardi - c’è la testimonianza degli archeologi tedeschi che visitarono Torella  e che parlano delle strutture murarie che si trovano intorno alla torre di Girifalco. Questa testimonianza archeologica è riportata nel libro di  Di Fronzo , dove Mommsen importante storico tedesco di storia romana riporta la testimonianza del suo allievo Dressel. Dressel che analizzò con assai diligenza questi luoghi osservò che: "l’agro di Torella abbondava massimamente  di antichi ruderi e non sarebbe perdita di tempo se qualcuno analizzasse diligentemente questi luoghi”. Ci sono ancora dei resti murari che, però sono coperti dalla vegetazione. Girifalco era abitata già al tempo dei romani; infatti sono state rinvenute delle iscrizioni, delle monete di epoca romana e una stele funeraria, che secondo alcuni la era un vero e proprio altare votivo.

Quando al culto pagano si sostituì quello cristiano fu inserita una croce sulla stele funeraria, nel bosco ne è collocata una copia,  quella  originale è conservata all’interno del museo. Sulla stele funeraria si possono notare alcuni segni, da una parte una brocca e dall’altra una coppa, sono elementi lustrali, segni di purificazione e viatico del morente che si accingeva ad andare nell’aldilà. Il casale di Girifalco si era formato intorno alla chiesetta dei ss. Giovanni e Paolo.

Questa fu costruita in epoca Bizantina, non sappiamo se durante la dominazione greca oppure durante il passaggio dell’imperatore Costante II, che andava a combattere i Longobardi di Benevento e portava con sé le reliquie e interi corpi di santi. Nella sua sfortunata avventura l’imperatore lasciava queste reliquie per via: ad Eclano il corpo di S. Mercurio, e qui, probabilmente, qualche reliquia dei ss. Giovanni e Paolo, molto venerati a Costantinopoli.

Sulla facciata della chiesa dei ss. Giovanni e Paolo è appunto presente questa iscrizione latina: Firvio Celere, della tribù Galeria, che costruisce un sepolcro per i suoi fratelli N. Firvio Massimo e Q. Firvio Paolo della tribù Galeria.

Questa iscrizione funebre testimonia che in epoca romana questo posto era già un luogo di culto e probabilmente era utilizzato come luogo per la sepoltura.

In seguito questo luogo di culto o necropoli di epoca romana fu sostituito, come spesso avveniva, da un culto cristiano e quindi divenne luogo di sepoltura e di culto per le popolazioni che ormai si erano convertite al cristianesimo, e come dice il prof. Rotili: accanto alla fortificazione ci doveva essere un luogo di culto databile intorno al X-XI sec.

Di questa parte della chiesa non vi sono resti se non le strutture di base, perché è stata varie volte ricostruita e ristrutturata a seguito di terremoti che si sono succeduti.

Il Castello Candriano

L’origine di una torre di difesa, precedente al castello vero e proprio, è databile intorno all’849-850 d.C.; in seguito alla divisione del principato longobardo di Benevento in due distinti principati: Salerno e Benevento. Il principe di Salerno costruì il castello di Torella, insieme ad altri della zona, per difendere i suoi confini. Il castello appartenne alla famiglia Saraceno fino al 1529, anno in cui persero i loro feudi per essersi schierati con Francesco I nella guerra tra Francia e Spagna. Divennero nuovi signori di Torella i Caracciolo, con Domizio nel 1560, che rinnovarono l’edificio nel XVI-XVII secolo e nel XVIII, incrementandone le caratteristiche di residenza rispetto a quelle di fortificazione, che erano state prevalenti fino ad allora. La denominazione di castello “Candriano” deriva dall’omonimo marchesato concesso nel 1889 da Umberto I a Giuseppe Caracciolo. Questi morì senza figli nel 1920 e il titolo di principe di Candriano, acquisito nel 1893, passò al nipote Camillo Ruspoli con il relativo palazzo. È di proprietà comunale dal 1959, a seguito della donazione effettuata dall’ultimo erede dei Caracciolo. Quasi completamente distrutto dal sisma del 23 Novembre 1980, i lavori di ricostruzione sono stati ultimati nell’estate del 1997. Ospita al suo interno:un museo con numerosi manufatti che risalgono al tardo medioevo e ai secoli XVI-XVIII, l’associazione “Sergio Leone”, alcuni stemmi nobiliari in pietra e dei graffiti del XIII-XIV secolo.

La Fontana Monumentale

Una fontana pubblica per il servizio degli abitanti del centro, da tempi remoti era al posto dell’attuale, ma consisteva in una rudimentale vasca che raccoglieva attraverso condutture di fabbrica acqua sorgente dai giardini del principe(ora della famiglia Colucci). Il 15 febbraio 1823 si stipulò il capitolato d’appalto per costruire una fontana veramente monumentale sul luogo della vecchia con gli impresari, i fratelli De Cicco. Collegata funzionalmente al lavatoio, è   un’opera in pietra di pregevole fattura, curata in ogni ogni particolare dotata di nove basamenti squadrati di pietra levigata sormontata da altrettanti getti d’acqua. Questa opera fu eseguita con molte modifiche ed è stata varie volte riparata sempre lasciando la struttura e la forma originale. L’opera, restaurata dopo il terremoto del 1980, è una meraviglia per il visitatore e un tempo serviva tutto il centro storico.

 

Manifestazioni ed eventi:

Sapori Antichi (esposizione e degustazioni prodotti tipici ): 14-15 luglio

Mostra delle farfalle a cura di Antonio Festa: 13-18 luglio:

Festa in onore di S. Anna: 25-26 luglio:

Premio Cinematografico “Sergio Leone”: fine luglio-inizio agosto:

Carnevale: GRUPPO FOLK LILASSA E PIGLIA

Rassegna di musica classica: 8 dicembre.