Comune di  CANDIDA  ( AV )

 

 

Popolazione, Superficie, Altitudine s.l.m.

Popolazione : 1077 

Superficie : 5,43 KmQ

Altitudine : 600 M/slm

 

Municipio

Via Fontanelle  83040

Telefono: 0825/981024

Fax: 0825/981839

 

Pro loco

Piazza dei martiri  83040

Telefono: 0825/988419

E-mail: prolococandida@virgilio.it

Presidente: Albanese Sabino

 

Distanza dal Capoluogo e percorso stradale

Distanza dal capoluogo AVELLINO: 9 km

 

Cenni storici

Fino al IX secolo d.C. non ci sono documenti che attestano l’esistenza del borgo di Candida, ma dai numerosi ritrovamenti di terracotta e di ceramica antica nelle zone che degradano verso il vallo che separa il territorio di Candida da quello di Montefalcione, si può facilmente presumere che vi fossero insediamenti di famiglie dedite alla pastorizia e alla coltivazione di quelle terre, sfruttando le acque del torrentello e i boschi circostanti che facevano parte del nemus Corilianum, così detto per la prevalenza del noccioleto selvatico.

Il toponimo del paese è di origine classica indicando le candide e biancheggianti rocce su cui è insediata la parte più antica dell’abitato. Un’altra ipotesi, invece, fa riferimento alle denominazioni che prendevano le villæ romane, ispirandosi alle caratteristiche dell’ambiente su cui insistevano.

All’epoca dell’impero romano, il territorio ricadeva nella Civitas Abellini, iscritto alla tribù Galeria.

Nel periodo longobardo, la prima notizia storica documentata di Candida risale al 1045, quando rientrava come casale nella contea di Avellino sotto il dominio dei conti Adelferio e Giovanni.

Le prime notizie documentabili del castello di Candida e del suo signore risalgono a metà del 1100. Il Catalogus Baronum, compilato tra il 1150 e il 1168 a seguito del censimento, ordinato da Ruggero II di Sicilia, dei feudi e dei feudatari del Regno, attesta che feudatario di Candida e Lapio con Arianiello era Alduino de Candida figlio di Ruggero figlio di Oldoino delle genti Lortomanne, ovvero Normanne. A causa di un duro scontro con il cancelliere, Alduino perse i feudi che furono incamerati nel demanio; nel 1186 Guido de Serpico ebbe in concessione il feudo di Lapio e Arianiello, mentre il castello di Candida fu venduto a Rogerio, fratello di Guido.

A metà del XII secolo Candida, notevolmente ampliata, costituiva un vero borgo raccolto intorno alla montagnola rocciosa su cui si ergeva il castello, osservatorio privilegiato per controllare gli spostamenti delle truppe nelle zone a valle.

Giordano Filangieri, nato tra il 1195 e il 1200 dal feudatario di Nocera Giordano e da Oranpiasa, sposò nel 1234 la sorella di Alduino de Candida, il quale nel testamento redatto a Foggia nel novembre dello stesso anno gli concesse i feudi di Candida e Lapio. Tali feudi avrebbero costituito il nucleo dei possedimenti irpini della famiglia Filangieri. Alla morte di Giordano, il feudo di Candida toccò in eredità al figlio Aldoino. Per la grande considerazione che i Filangieri di Candida avevano presso la corte di Federico II, Candida fu elevata ad Universitas, cioè in Comune, con il diritto di tenere adunanze partecipate da tutti i cittadini e gli uffici per l’amministrazione della giustizia civile e militare.

Alcuni documenti dei Registri Angioni attestano e avvalorano l'idea che Candida godeva, oltreché di buon prestigio, anche di un'elevata floridezza e vivacità economica e civile. Infatti, in alcune carte si concede all'università di tenere fiere in occasioni di particolari ricorrenze.

Nel 1330 Filippo Filangieri entrò nel governo del feudo e nel 1340, raccogliendo i centri di Arianiello, Parolise, Salza Irpina, S. Potito, Salsola, Manocalzati, S. Barbato e Pratola Serra, costituì la Baronia di Candida. Ciò favorì lo sviluppo demografico ed edilizio del borgo nonché una forte espansione economica soprattutto con la lavorazione del ferro, essenzialmente chiodi. Ancora oggi gli abitanti di Candida sono chiamati ‘i chiovaruli da Canneta (i chiodaioli di Candida). Il prestigio della casata dei Filangieri e la floridezza della baronia spinsero Filippo a sostenere un incremento edilizio che meglio esprimesse le magnificenze della sua signoria. Nel 1366 finanziò la costruzione di un importante complesso monastico, affidato ai frati agostiniani, composto da un convento e dalla chiesa della SS. Trinità. La chiesa, in stile gotico, divenne la cappella gentilizia della famiglia Filangieri, raccogliendo le spoglie dello stesso Filippo morto il 15 febbraio 1372.

La decisione di Giovanna II d'Angiò di sottrarre la contea di Avellino ai Filangieri in favore di Sergianni Caracciolo, favorito della regina, indusse il barone di Candida Filippo, detto ’o prevete, nipote del fondatore della Baronia, a prendere le armi per risolvere la controversia. Ma Filippo Filangieri fu costretto alla resa senza condizioni.

Nuova signora di Candida divenne Caterina Filangieri, moglie di Sergianni che si rese promotrice della costruzione del palazzo baronale e della costruzione del monastero della Concezione di Candida dei monaci della Abbazia territoriale di Montevergine stipulando un contratto di enfiteusi con il priore Lanzillo de Salza.

Successivamente il feudo di Candida entrò a far parte del principato di Avellino che restò legato alla famiglia Caracciolo fino all’eversione della feudalità avvenuta nel 1806. Il principe Giovanni Caracciolo fu l’ultimo signore feudatario di Candida.

 

Beni culturali, artistici, storici, ambientali

  • Il rinascimentale Castello-Palazzo dei Filangieri.
  • La settecentesca Chiesa dell’ex Monastero di Montevergine, con chiostro centrale e il cortile con un artistico pozzo seicentesco, nella quale si conserva la Lastra Sepolcrale di Filippo Filangieri di stile gotico.
  • Villa D’Amore (antico casino di caccia dei Caracciolo).
  • Il Monastero Verginiano con chiostro quadrato, contornato da un portico su cui si affacciano i locali, destinato alla vita comunitaria dei monaci.
  • La Parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo, la facciata presenta un portale in pietra con decorazioni barocche.
  • Nel centro di Candida sono visibili edifici con portali in pietra e resti di palazzi signorili.

 

 

Manifestazioni ed eventi

  • Festa di San Filippo Neri  26 Maggio
  • Feste di S.Maria del Buonconsiglio  26 aprile - fine agosto.
  • Festa di S.Antonio  13 Giugno.
  • Serate di valorizzazione dei prodotti tipici   10 - 24 agosto.